Verbale
dell'incontro allargato
del
Gruppo Promotore
del
del 19 marzo 15
Presenti: Cino Casson, Guia Varotto, Stefania Bragato,
Federica Pradella, Tiziano Ciao, Riccardo Bermani, Anna Ruocco, Alberto
Madricardo, Renata Firpo, Paola Bruna, Giulia Dalla Bella, Gianemilio Perdibon,
Enrico Ricciardi, Valentina Piccinini, Sergio Piovesan, Alberta Boccato
Va predisposto un calendario a lunga
scadenza, cercando di far sì che le associazioni, oltre a utilizzare lo spazio
come vetrina, si sentano impegnate a
definire un terreno condiviso, a creare sinergie, uscendo dal loro
definito contesto, e contribuendo a migliorare la coesione sociale.
Si solleciteranno varie realtà a
proporre tematiche volte a creare un'immagine della città, sviluppando
collaborazioni.
Si propone di mettere insieme le
iniziative già in cantiere definendo una tavola sinottica. La programmazione
dovrebbe essere a lunga scadenza, ma con un filo conduttore, che attraverso vari
tasselli, dia un'immagine d'insieme di città.
Si solleciteranno i vari soggetti a
proporre le loro iniziative. L'associazione Nemus si offre di gestire la
giornata introduttiva, dedicata alla delucidazione del tema affrontato.
Uno dei temi da affrontare riguarda una
valutazione del Carnevale, che risulta secondo il Patto un momento di
espropriazione della città, coinvolgendo gli enti e le associazioni che intervengono nella sua
organizzazione.
Si ricorda che l'ass. “Poveglia
per tutti” aveva proposto un intervento su “il bene comune”.
Il Patto continuerà la sua attività a
prescindere dalla politica, considerato che è la società civile che non sa
esprimere il proprio disagio, riportando i problemi personali in un contesto
generale. Le associazioni dovrebbero non solo affacciarsi alla “vetrina” offerta loro dalla Scoléta, ma ricercare un impegno a
condividere permanentemente lo spazio comune, ogni associazione dovrebbe
sentirlo come suo problema e inserire nella sua programmazione la gestione
dello spazio dei Calegheri.
Si ribadisce che anche una definizione
temporale aiuta una visione d'insieme, mettendo insieme tasselli di un'unica
realtà.
La finalità condivisa riguarda il potere
dell'associazionismo, vale a dire arrivare a un riconoscimento reciproco della
capacità di incidere sul tessuto cittadino. L'associazionismo parte dal basso e
ha infinite possibilità di relazione, e costituisce di per sé una risorsa.
Si insiste sul significato di gestire in
comune uno spazio pubblico, e sul fatto che è compito delle associazioni
assumersi questo ruolo, va elaborata una nuova idea di interesse generale, al
di là degli interessi di categoria, di gruppo.
In maggio il tema trattato nel
Laboratorio sarà il disagio. Il 30 aprile l'insieme di associazioni che va
sotto la denominazione di Gatarigole presenterà l'iniziativa che intende
proporre con il titolo di “Un seme di
operosità da S. Croce verso la città”. I rappresentanti di Gatarigole informano che intendono aprire le porte dei
laboratori e delle attività della zona, proiettare un video, dare vita a un
evento coinvolgente.
Viene chiesto loro di teorizzare le loro
iniziative, definendo l'elemento comune delle varie attività, il terreno
condiviso. L'obiettivo è quello di tenere viva la città. Vengono anche invitati
a pensare come utilizzare permanentemente lo spazio offerto dal laboratorio per
sviluppare le loro iniziative.
Viene segnalata l'attività del 26 marzo
volta a mappare e progettare insieme lo spazio pubblico per rivitalizzare
l'area di Sant'Alvise.
Interviene una rappresentante del
Comitato di San Giacomo (Giulia Dalla Bella)
che fa presente che le attività nella zona vengono fatte senza informare
i residenti e spesso senza rispettare i diritti delle persone del posto.
Cino Casson ribadisce l'opportunità di
far divenire la Scoléta un luogo di
confronto, di individuare i diversi settori di espressione del disagio, che
peraltro sono diversi a Venezia e a Mestre.
Enrico Ricciardi solleva il problema
della visibilità, di arrivare cioè a sensibilizzare chi è al governo della
città, coinvolgendo la Municipalità come primo soggetto, facendo uscire le idee
e dando loro adeguata risonanza.
Nemus, nell'ambito del Patto inviterà le
associazioni a confrontarsi sulle categorie del disagio, ricercando possibili
sinergie.
Venezia, al quarto posto tra le città
più conosciute al mondo, ha la risorsa dell'immagine da gestire.
Si fissa per il 16 aprile il prossimo
incontro.
* * *
Patto
per la città consapevole
Laboratorio
della città
Aree
tematiche in elaborazione
Disagio
della città
Granello di senape, Metabolé, Nemus
Il
carnevale
Beni
comuni Ass. Poveglia ecc.
I
giovani a Venezia
(Gatarigole ecc.)
Mappings:
rivitalizzazione di un settore della città (Cannaregio) attraverso la
cooperazione di soggetti diversi (IUAV, Liceo
Guggenheim, ecc.)
Salvare
la città?
Fare
teatro a Venezia
Bambini
a Venezia
La
carta della comunità veneziana