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domenica 14 giugno 2015

INCONTRO DELL’11 GIUGNO SUL TEMA DEL DISAGIO



                                                                          
                                         
 










INCONTRO DELL’11 GIUGNO
SUL TEMA DEL DISAGIO

Associazioni  presenti: GRANELLO DI SENAPE, NEMUS, UAAR, METABOLE’
         La riunione, ancorché di dimensione ridotta, rappresenta proprio il cuore di Venezia Città Viva e l’intento è quello di mettere in rapporto una dimensione teorica e filosofica con la realtà della pratica, nel contesto  dell’analisi della cultura del disagio.
         Il disagio fa parte della vita umana e una società che lo nega o lo ignora si chiude e peggiora, mentre accettare la sfida, aprire gli orizzonti di gruppi chiusi  determina il progresso della civiltà occidentale.
         UAAR propone una distinzione dei diversi tipi di disagio e delle cause che lo generano. Ci sono cause oggettive, basate su dati fattuali, di natura economica, sanitaria, sociale come le diversità etniche. E cause soggettive che non sono catalogabili e che colpiscono i soggetti più deboli come bambini, ragazzi, vecchi.
         NEMUS  descrive il disagio giovanile per cause socio economiche, politiche, di ordine materiale o psicologico/culturale. Nei giovani è diffuso un senso di sfiducia, rassegnazione, mancanza di speranza nel futuro e il luogo comune “i giovani non hanno futuro” è la spia di un disagio enorme per l’intera società. Una cultura seria e impegnata dovrebbe produrre progettualità e con l’apporto della filosofia creare , con nuovo slancio educativo , società più libere per tutti, più giuste e fondate sulla solidarietà per tutti.
         Esaminando poi le relazioni sociali all’interno della città emerge  che il luogo, inteso come mappa per guardare fuori e dentro di noi, è venuto a mancare e questo crea disorientamento.  La città oggi ha una struttura modulare: si compone di scatole spostabili da un luogo all’altro secondo criteri di funzionalità; ciò rientra nella logica della modernità  ma costringe a orientare continuamente le nostre relazioni. La città va di fretta ed espelle chi non risponde a certe caratteristiche, perlopiù economiche, attua una selezione e sceglie i cittadini più idonei ai nuovi criteri ma non disposti a coesione sociale.

         Il disagio nasce sempre da una caduta, incapacità di relazione sociale.


         METABOLE’: nelle piccole comunità la socializzazione ancora funziona. Ma ci sono categorie non conosciute come i carcerati/e con i quali dovremmo confrontarci, gli stranieri che vivono tra noi ma di cui non sappiamo nulla rispetto alla vita all’interno delle loro famiglie, e i senza fissa dimora.
         GRANELLO DI SENAPE paragona il carcere della Giudecca che è vissuto come parte della città e S.Maria Maggiore che è invece isolato dalla città. Creare incontri di cittadini per sensibilizzarli al problema è difficile e dipende molto dai rispettivi direttori. Nei due carceri di Padova ad esempio c’è molta disponibilità  per aiutare chi studia o vuole sostenere esami; si propone di portarli ad un confronto.

PROPOSTE: confezionare un pacchetto di informazione sul disagio e offrirlo alle scuole o alla società  attraverso, per esempio, gli studenti in occasione delle “cogestioni” oppure contattando la rete degli insegnanti di storia. I contenuti  potrebbero essere filmati o rappresentazioni  contenenti un messaggio chiaro e stimolante la riflessione. Ci si penserà all’inizio del nuovo anno scolastico per presentarlo nel corso dello stesso.

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